La finestra si spalanca
Un soffio di vento gelido invade la stanza e le mie ossa. La Luna calante illumina fiocamente gli appunti dimenticati sul tavolino.
“Ah…sei tu. Era un po’ che non tornavi a trovarmi”
Lei si siede sul letto dove io dormivo. Mi posa la sua mano evanescente sulla testa e lentamente fa filtrare le sue dita tra i miei capelli. Un brivido di non so bene cosa attraversa tutta la schiena. Pelle d’oca. Non è un brivido di freddo…o meglio, non solo di freddo.
Non sono nemmeno più stupito di vederla, bianca e bella, i biondi capelli selvaggi che si muovono nell’aria, il lungo vestito chiaro che svolazza attorno alle sue gambe, disegnandole fianchi da sogno…affascinante come poche cose al mondo ma non sempre gradita. Non sono nemmeno più stupito di vederla lì, sul mio letto che soffia sul cuore in riposo.
“Come mai sei qui”
“Lo sai benissimo. C’è qualcosa che ti turba, che non ti fa stare sereno.”
Ha ragione. Cazzo…non sono proprio sereno. Tante cose per la testa. Gli esami, le…
“No…non mentirmi. Sai che non sto parlando di queste cose. Questi non sono problemi.”
-Cazzo…avevo dimenticato sapesse leggermi nella mente…-
“E smetti di dire cazzo”
-Cazz…-
Lo so benissimo perché è lì…non serve fare finta di niente…non serve mentire.
Le dovrei parlare…
Ha ragione…altre sono le cose che mi passano in testa in questo momento…
Due sono le cose che mi passano per la testa in questo momento…
“Ma che devo fare???”
E in quel momento si alza dal letto. Fa un giretto nella stanza, sfoglia gli appunti dimenticati sul tavolino e sfiora un qualcosa che non riesco a scorgere a causa della poca fioca luce nella stanza.
E poi, in un attimo, se ne va. Così com’è venuta…in un soffio di vento. Lasciandomi però ancora con i brividi e col vento nelle ossa.
-Cos’avrà toccato sul mio tavolino…-
Una foto…una foto che mi hanno portato oggi…
La soluzione secondo lei…