mercoledì 27 febbraio 2008

Serata all'Opera


Teatro.
Niente fila al guardaroba.
“Marco, tengo io il numero per riperndere le giacche?”
“Dov’è il nostro posto? Ah, eccolo.”
Strumenti che si accordano, musica surreale e a tratti inquietante.
La luce si abbassa leggermente
“Drin, si prega il gentile pubblico di spegnere i cellulari.”
Tolgo il suono.
La luce cala ancora, atmosfera soffusa.
Clap clap clap clap clap.
Il Maestro entra e saluta il pubblico e i musicisti.
Silenzio.
L’Elektra inizia.
Che spettacolo!
Lampi di luce.
Elektra distesa a terra.
Regina serva, trattata come un cane da chi ha usurpato il trono di Agamemnon, suo padre.
Vendetta!!!
“Oreste è morto!” “No, non è vero!” “è morto! Spirato in terra straniera!”
“Chrysothemis, tu ed io siamo costrette ad abbattere lì dentro lei ed il suo uomo.” “No, non posso!” “Maledetta! Agirò da sola!”
“Chi sei tu?” “Mi riconoscono i cani del cortile e mia sorella no?”
“Oreste è vivo!”
“Ahhhhhhhhhhhhhh”
“Colpisci ancora!”
“Ahhhhhhhhhhhhhh”
“Tutti qui vengano! Unitevi tutti! Io il peso sostengo della gioia e per voi danzo. Chi come noi è felice, deve solo tacere e danzare!”
Il sipario si chiude.
Clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap!
Uscita.
Pub, birra, patatine e a casa.
Buonanotte.

1 commento:

Andrea ha detto...

"così lei deve essere Ivo"
"si pronuncia Aivor"
"mi avevano detto Ivo"
"si sbagliavano, non crede?"

complimenti bel blog!
ehehehehe